Sfatiamo un luogo comune,
spesso quando un'abitazione viene invasa dalla muffa o si trovano dei gocciolamenti negli spigoli dei pavimenti, sui davanzali ecc, nascono dei diverbi tra impresario e padrone di casa, da una parte arriva l'impresario a declamare il classico "ma apra la finestra..." dall'altra parte il padrone di casa non troverà di meglio che denigrare l'impresa "avete lavorato da cani!"
I difetti e i vizi dell'isolamento termico degli edifici possono portare ad una serie di inconvenienti, proponiamo un breve attento esame di alcuni casi, situazioni reali che sono state "aggiustate" giungendo a una buona soluzione dei problemi.
Caso 1, edificio pluripiano di elevata qualità architettonica con ottimo livello di finitura, l'acquirente di un alloggio evidenzia la comparsa di distacchi di pittura con primi segni di scrostamento dell'intonaco, l'impresa ha già eseguito una serie di opere per porre rimedio al problema: sono stati rifatti i pavimenti e guaine dei balconcini.
A seguito dell'analisi termografica si è riscontrato che il cappotto termico non è stato "risvoltato" ai lati delle spalle e dell'architrave delle finestre, lasciando quindi un buco termico, inoltre i balconi non sono stati dotati dei moderni accorgimenti di riduzione degli effetti negativi del ponte termico.
Caso 2, edificio di recenti costruzione, copertura con travetti di legno, assito e pacchetto isolante di fibra di legno interposto da teli di barriera all'aria, evidente fenomeno di gocciolamento e muffa tra i travetti e l'assito. Si è resa necessaria la rimozione delle tegole per mettere a nudo la stratigrafia del tetto, per scoprire che il pacchetto isolante in fibra di legno fosse inzuppato d'acqua, notando che i teli di barriera all'aria e freno vapore sono stati invertiti, posati sul lato esterno anziché sul lato interno.
martedì 18 aprile 2017
martedì 4 aprile 2017
Abbattimento barriere architettoniche
Abbattimento barriere architettoniche , come ottenere il contributo a fondo perduto regionale fino a €
7.101,28
Una corretta progettazione
mira anche a ridurre gli ostacoli alla fruibilità
degli edifici e degli spazi pubblici da parte di utenti con
diverse disabilità, come ad esempio di deambulazione,
per quanto riguarda invece gli edifici esistenti, La legge n. 13 del 1989 ha introdotto la
possibilità di richiedere contributi per l'eliminazione di barriere
architettoniche negli edifici privati già esistenti alla data dell’11 agosto
1989.
La legge regionale n. 5/2008 ha esteso
tale possibilità anche agli edifici costruiti o integralmente recuperati
dopo il 1989.
Hanno diritto a presentare le domande di
contributo:
·
disabili con menomazioni o limitazioni
funzionali permanenti di carattere motorio e i non vedenti
· coloro i quali abbiano a carico persone
con disabilità permanente
·
i condomini ove risiedano le suddette
categorie di beneficiari
·
i centri o istituti residenziali per i
loro immobili destinati all'assistenza di persone con disabilità.
Oltre ai contributi regionali, si può usufruire dell' IVA 4% e detrazioni IRPEF fino al 50%.
Iscriviti a:
Post (Atom)