martedì 18 aprile 2017

Muffe e condensa in casa: è colpa sua!

Sfatiamo un luogo comune,
spesso quando un'abitazione viene invasa dalla muffa o si trovano dei gocciolamenti negli spigoli dei pavimenti, sui davanzali ecc, nascono dei diverbi tra impresario e padrone di casa, da una parte arriva l'impresario a declamare il classico "ma apra la finestra..." dall'altra parte il padrone di casa non troverà di meglio che denigrare l'impresa "avete lavorato da cani!"



I difetti e i vizi dell'isolamento termico degli edifici possono portare ad una serie di inconvenienti, proponiamo un breve  attento esame di alcuni casi, situazioni reali che sono state "aggiustate" giungendo a una buona soluzione dei problemi.
Caso 1, edificio pluripiano di elevata qualità architettonica con ottimo livello di finitura, l'acquirente di un alloggio evidenzia la comparsa di distacchi di pittura con primi segni di scrostamento dell'intonaco, l'impresa ha già eseguito una serie di opere per porre rimedio al problema: sono stati rifatti i pavimenti e guaine dei balconcini.
A seguito dell'analisi termografica si è riscontrato che il cappotto termico non è stato "risvoltato" ai lati delle spalle e dell'architrave delle finestre, lasciando quindi un buco termico, inoltre i balconi non sono stati dotati dei moderni accorgimenti di riduzione degli effetti negativi del ponte termico.
Caso 2, edificio di recenti costruzione, copertura con travetti di legno, assito e pacchetto isolante di fibra di legno interposto da teli di barriera all'aria, evidente fenomeno di gocciolamento e muffa tra i travetti e l'assito. Si è resa necessaria la rimozione delle tegole per mettere a nudo la stratigrafia del tetto, per scoprire che il pacchetto isolante in fibra di legno fosse inzuppato d'acqua, notando che i teli di barriera all'aria e freno vapore sono stati invertiti,  posati sul lato esterno anziché sul lato interno.

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