mercoledì 22 novembre 2017

Quando un fabbricato può essere esente da IMU




Capita spesso di essere in possesso di fabbricati classificati  inabitabili, per i quali si paga l’IMU con base imponibile ridotta al 50%. In questo ambito le situazioni che devono essere tenute presenti sono quindi l’inagibilità requisito di natura statica intrinseco al fabbricato, cioè connesso a pericoli per l’incolumità derivanti da carenze strutturali   e l’inabitabilità dei fabbricati che pur essendo staticamente idonei, si trovano però ad essere privi delle caratteristiche igienico-sanitarie che li rendano fruibili (ad esempio, l’acqua corrente o i vetri alle finestre).

Nel caso in cui i fabbricati siano fatiscenti o inagibili,  privi degli allacciamenti agli impianti e delle caratteristiche minime per l'abitabilità e non siano in grado di produrre reddito, è possibile ottenere una nuova classificazione catastale, denominata " fabbricati collabenti" sprovvisti di rendita catastale, non soggetti  all’Imposta municipale propria (IMU).

mercoledì 25 ottobre 2017

SCONTI E BONUS SU GIARDINI.....

Sconti e bonus per casa e famiglia. Ecco cosa bisogna fare per averli

La manovra amplia le detrazioni su ristrutturazioni, giardini, mobili e caldaie

Giardini e terrazzi  
Tra le novità c’è il bonus verde, una detrazione del 36% per un tetto massimo di cinquemila euro per gli interventi di cura di giardini e cortili, anche condominiali. L’agevolazione sarà concentrata sulla fornitura di piante o arbusti e la riqualificazione di tappeti erbosi. Saranno incentivati: la realizzazione o l’adeguamento di impianti di irrigazione, di lavori di restauro e recupero del verde in giardini di interesse storico e artistico. In pratica, chi spende, per la sistemazione delle aree verdi, dai 5 mila euro in su, avrà il diritto di detrarre 1800 euro dalle tasse.

Sconti su caldaie  
Novità anche per l’Ecobonus, la detrazione al 65% per gli interventi di efficienza energetica degli edifici. L’ecobonus rimarrà valido per le case singole per tutto il 2018 e per i condomini (al 70 e al 75%) fino al 2021. Per alcuni lavori cambiano gli sconti: scendono al 50% le detrazioni per la sostituzione di infissi, per le schermature solari, per gli impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa.

Bonus mobili  

Esce di scena il bonus mobili perché molto probabilmente la misura non verrà prorogata. Rimangono quindi pochi mesi di tempo per riuscire ad avere questo sgravio: la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Per avere questo bonus è indispensabile effettuare una ristrutturazione edilizia (ma vale anche per manutenzioni straordinarie, come sostituzione della caldaia, ordinarie e restauri). Inoltre, la detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. Il bonus mobili, comunque, potrebbe essere inserito nella manovra successivamente, con un emendamento: molto forti, infatti, sono le proteste delle aziende del settore, considerando che l’incentivo garantisce, secondo le stime di Federlegno Arredo, 10 mila posti di lavoro. 

Salve le ristrutturazioni  
Il bonus ristrutturazioni, una delle principali voci messe tra le spese più leggere delle famiglie, rimane identico per tutto il 2018. Vuol dire che la detrazione sarà del 50% per chi mette mano alla casa. Lo sconto si spalma però in un arco di tempo di dieci anni. Occorre presentare fatture e bonifici così detti parlanti, vale a dire adeguati alla normativa. 


venerdì 13 ottobre 2017

2017 anno dei borghi, come valorizzare le borgate alpine

Opere di messa in sicurezza con demolizione muro pericolante e creazione scarpata consolidata. 
Albosaggia borgo il Cantù


I borghi, ricchi di storia, cultura e tradizioni, sono il cardine per la crescita di un turismo sostenibile, capace di creare autentiche esperienze per i visitatori e di permettere lo sviluppo armonico delle comunità che vi vivono, essi rappresentano l'anima ed eccellenza dell'Italia  possono diventare un valido strumento di ingresso nel mondo del lavoro, vettore di nuove imprese agricole, turistiche, artigianali, ma anche luogo dove si sperimentano piccole iniziative, dal coworking al cohousing, ovvero modelli di economia 4.0, server farm, star up legate all'innovazione tecnologica e all'Agenda digitale della montagna.
Tutte le Unioni montane e i Comuni saranno coinvolte, aspettiamo quindi di poter partecipare con gli Enti locali ai bandi loro riservati del Programma di sviluppo rurale. Vi sono 15 milioni di euro disponibili per la valorizzazione e la fruizione dei borghi alpini. 



realizzazione scarpata inerbita

ottobre 2017
 











venerdì 30 giugno 2017

Fabbricati rurali, in arrivo le lettere di sollecito per la regolarizzazione


In arrivo le lettere delle Entrate ai proprietari di immobili rurali che non li hanno ancora iscritti al Catasto fabbricati per sollecitarli alla regolarizzazione spontanea con sanzioni ridotte. La legge 214/2011 (il Salva Italia) ha previsto l'obbligo, per i proprietari di fabbricati rurali che risultavano ancora censiti al Catasto terreni, di dichiararli al Catasto fabbricati. «Se questo non è stato fatto entro il termine previsto del 30 novembre 2012 - spiega il comunicato - i proprietari possono ancora presentare la dichiarazione di aggiornamento, usufruendo dell'istituto del ravvedimento operoso. In mancanza, gli Uffici provinciali - Territorio dell'agenzia delle Entrate procederanno all'accertamento in via sostitutiva del soggetto inadempiente, con oneri a carico dello stesso e applicando le sanzioni previste dalla legge».
Per questo i proprietari inadempienti riceveranno nelle prossime settimane una comunicazione da parte dell'Agenzia, che li inviterà a regolarizzare spontaneamente la situazione catastale dell'immobile, beneficiando di sanzioni ridotte. Con le modifiche introdotte dalla legge di Stabilità 2015, infatti, se il cittadino provvede autonomamente all'iscrizione in catasto può beneficiare dell'istituto del ravvedimento operoso, con un notevole risparmio sulle sanzioni che si riducono da un importo compreso tra 1.032 e 8.264 euro ad uno di 172 euro (pari ad 1/6 del minimo). «A tal fine - consiglia l’Agenzia - il proprietario, avvalendosi di un professionista tecnico abilitato, dovrà presentare agli uffici l'atto di aggiornamento cartografico (Pregeo) e la dichiarazione di aggiornamento del Catasto fabbricati (Docfa).
Sono esclusi dall'obbligo di accatastamento:
- i manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati;
- le serre adibite alla coltivazione e alla protezione delle piante sul suolo naturale;
- le vasche per l' acquacoltura o di accumulo per l'irrigazione dei terreni;
- i manufatti isolati privi di copertura;
- tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri e di volume tria inferiore a 150 metri cubi;
- manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo;
- fabbricati in corso di costruzione o di definizione;

- fabbricati che presentano un accentuato livello di degrado (collabenti).

lunedì 12 giugno 2017

Occhio alla tassa rifiuti, arrivano i controlli incrociati.


Attenzione ai metri quadri dichiarati, alle pertinenze garage e cantine,  sono al setaccio tutti i contribuenti.
Per scovare evasori totali o parziali di Imu e Tari (la tassa di smaltimento dei rifiuti), l'ufficio tributi ricorre alle planimetrie catastali e ai controlli incrociati, vengono confrontate le dichiarazioni dei cittadini in base alle quali sono stati calcolati i tributi locali con i vani (per l'Imu) o con i metri quadrati (per la Tari) di un immobile denunciato al Catasto.
Ai fini del calcolo,  vengono presi i metri quadri complessivi dell'immobile,  si chiede di fare riferimento alla superficie calpestabile, esclusi i muri e le aree scoperte come i balconi e i terrazzi, togliendo quindi un 20%, per ottenere la base imponibile della tassa sui rifiuti, dati che già da alcuni anni sono a disposizione dei comuni. 
Il comune, in caso di omessa/parziale denuncia della tassa, accerta l’omissione, recuperando il dovuto per il periodo non prescritto, aumentato della sanzione massima prevista dalla legge (100%).
Se l’utente si accorge di un errore sulla superficie denunciata, può presentare spontaneamente la denuncia indicando la superficie corretta e la data effettiva dalla quale si è verificata la variazione, evitando le sanzioni.
Per qualsiasi dubbio o perplessità, sono a vostra completa disposizione, vi aspetto nel mio nuovo ufficio e vi ricordo che la prima consulenza è gratuita.




venerdì 19 maggio 2017

Quale edilizia per ripartire?



Dall'edilizia abbiamo segni di risveglio che speriamo si consolidino anche in Valtellina e Lombardia, ma nulla sarà più come prima data l'eredità di questi lunghi anni di crisi "biblica"che ha visto il crollo dell'edilizia e il radicale cambiamento degli stili dell'abitare e del vivere urbano.
Come ripartire allora?

L' edilizia potrà farlo se si muoverà verso una nuova qualità funzionale dell'abitare, con contesti accoglienti, riducendo innanzitutto il consumo di SUOLO  e investendo nel recupero e nella riqualificazione, nel rammendo delle strutture urbane, nella qualità dei contesti urbani ed extra-urbani a costi molto più bassi degli attuali, utilizzando materiali eco-sostenibili e bio-compatibili per salubrità del vivere, risparmio energetico, (paglia-calce, legno, nanomateriali, ecc.).


Accogliendo, in secondo luogo, i cambiamenti di stili abitativi e di lavoro in veloce trasformazione: abitare condiviso, lavoro condiviso, fino a forme condivise di trasporto privato o del lavoro domestico, e/o della stessa cucina o la condivisione di servizi alla persona, strumenti trasformativi per mettere in comune risorse, anche di tempo, con la logica della condivisione di una nuova forma di ABITARE, dal lavaggio degli indumenti, alla pulizia e alla cura degli spazi alla cucina, alla cura degli anziani, verde e animali fino alle reti WI-FI.
Trasformazioni che riaccendono forme di società che si erano perdute, creando un'edilizia non speculativa  che guarda a nuove modalità di vivere, consumare e lavorare.




martedì 18 aprile 2017

Muffe e condensa in casa: è colpa sua!

Sfatiamo un luogo comune,
spesso quando un'abitazione viene invasa dalla muffa o si trovano dei gocciolamenti negli spigoli dei pavimenti, sui davanzali ecc, nascono dei diverbi tra impresario e padrone di casa, da una parte arriva l'impresario a declamare il classico "ma apra la finestra..." dall'altra parte il padrone di casa non troverà di meglio che denigrare l'impresa "avete lavorato da cani!"



I difetti e i vizi dell'isolamento termico degli edifici possono portare ad una serie di inconvenienti, proponiamo un breve  attento esame di alcuni casi, situazioni reali che sono state "aggiustate" giungendo a una buona soluzione dei problemi.
Caso 1, edificio pluripiano di elevata qualità architettonica con ottimo livello di finitura, l'acquirente di un alloggio evidenzia la comparsa di distacchi di pittura con primi segni di scrostamento dell'intonaco, l'impresa ha già eseguito una serie di opere per porre rimedio al problema: sono stati rifatti i pavimenti e guaine dei balconcini.
A seguito dell'analisi termografica si è riscontrato che il cappotto termico non è stato "risvoltato" ai lati delle spalle e dell'architrave delle finestre, lasciando quindi un buco termico, inoltre i balconi non sono stati dotati dei moderni accorgimenti di riduzione degli effetti negativi del ponte termico.
Caso 2, edificio di recenti costruzione, copertura con travetti di legno, assito e pacchetto isolante di fibra di legno interposto da teli di barriera all'aria, evidente fenomeno di gocciolamento e muffa tra i travetti e l'assito. Si è resa necessaria la rimozione delle tegole per mettere a nudo la stratigrafia del tetto, per scoprire che il pacchetto isolante in fibra di legno fosse inzuppato d'acqua, notando che i teli di barriera all'aria e freno vapore sono stati invertiti,  posati sul lato esterno anziché sul lato interno.

martedì 4 aprile 2017

Abbattimento barriere architettoniche

Abbattimento barriere architettoniche , come ottenere il contributo a fondo perduto regionale fino a € 7.101,28 



Una corretta progettazione mira anche a ridurre gli ostacoli alla fruibilità degli edifici e degli spazi pubblici da parte di utenti con diverse disabilità, come ad esempio di deambulazione, 
per quanto riguarda invece gli edifici esistenti, La legge n. 13 del 1989 ha introdotto la possibilità di richiedere contributi per l'eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati già esistenti alla data dell’11 agosto 1989.
La legge regionale n. 5/2008 ha esteso tale possibilità  anche agli edifici costruiti o integralmente recuperati dopo il 1989.
Hanno diritto a presentare le domande di contributo:
·        disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di carattere motorio e i non vedenti
·        coloro i quali abbiano a carico persone con disabilità permanente
·        i condomini ove risiedano le suddette categorie di beneficiari
·        i centri o istituti residenziali per i loro immobili destinati all'assistenza di persone con disabilità.

Oltre ai contributi regionali, si può usufruire dell' IVA 4% e detrazioni IRPEF fino al 50%.



martedì 21 marzo 2017

Eredità,accettazione con beneficio d'inventario



L'erede che vuole impedire confusione tra il suo patrimonio e quello del de cuius circoscrivendo così le conseguenze economiche di una successione onerosa (quando le passività superano le attività) deve accettare con beneficio d'inventario.
In tal modo il proprio patrimonio e quello del cuius resteranno distinti e l'erede risponderà delle obbligazioni trasmessegli solo nei limiti del valore del patrimonio ereditario.
In caso di accettazione semplice l'erede risponde, invece, dei debiti del de cuius anche con i propri beni.
Il termine ordinario per decidere se accettare o meno l'eredità è di 10 anni, chi è in possesso dei beni ereditari e ne goda la  disponibilità,  anche di un solo oggetto del defunto di minimo valore, deve decidere in fretta se accettare o rinunciare all'eredità: ha solo tre mesi di tempo, dopo dei quali è considerato erede anche contro la sua volontà.

giovedì 9 marzo 2017

Radon, un nemico invisibile che si insinua nelle nostre abitazioni.


Il Radon è un gas radioattivo naturale, incolore, insapore, inodore, estremamente volatile. Non ci accorgiamo della sua presenza, per questo è pericoloso. È la sorgente più importante di radiazioni negli edifici: può rimanervi “imprigionato” a causa di porte e infissi a tenuta stagna o di pareti non traspiranti che “sigillano” i fabbricati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha classificato il Radon la seconda causa di tumore polmonare, dopo il fumo. La prima per i non fumatori, (in Italia 3500/6000 unità all’anno).
All’aria aperta, il Radon si disperde rapidamente e non raggiunge quasi mai valori pericolosi. Diventa, invece, un problema quando si accumula all’interno degli edifici: il cosiddetto Radon indoor. È il contatto quotidiano con il Radon, dovuto al fatto che trascorriamo l’80 - 90% della giornata in ambienti chiusi e perfettamente isolati, a rappresentare un rischio per la nostra salute; rischio proporzionale alla sua concentrazione in aria e al tempo trascorso negli ambienti chiusi.

Come entra in casa

La principale sorgente di Radon è il terreno sottostante la nostra abitazione, ma può essere liberato anche da alcuni materiali da costruzione e trasportato dall’acqua e dal metano. La concentrazione di Radon indoor è più alta se l’abitazione si trova su un terreno granitico o vulcanico; vicino a vulcani attivi o spenti, su terreni ricchi di tufo; se le sue fondamenta poggiano direttamente sul terreno; se comunica direttamente, mediante botole, scale e canne fumarie, con locali interrati o seminterrati non ben areati; se è stata costruita utilizzando argille contenenti alluminio, granito, tufo, porfido, basalto, pietre laviche, pozzolane; oppure cementi di origine pozzolanica, gessi chimici, ceramiche o cementi prodotti con scorie di alto forno o con materiali contaminati, legnami provenienti dall’Est Europa.
Le regioni più inquinate la Campania, la Lombardia, il Friuli – Venezia – Giulia, il Veneto e il Lazio.
La concentrazione decresce con l’altezza dal suolo (sono più inquinati i piani interrati e semi-interrati, in generale quelli al di sotto del terzo piano) e varia in base alle condizioni meteorologiche (pressione, temperatura suolo - aria, vento, pioggia).
Il trasporto del Radon all’interno di un edificio avviene per “effetto camino” dovuto alla differenza di pressione tra l’esterno e l’interno: si creano dei moti convettivi che risucchiano il Radon all’interno. Differenze di temperatura, e quindi di pressione, tra i vari piani dell’edificio fanno sì che il Radon da quelli più bassi arrivi a quelli più alti. Questa depressione aumenta d’inverno a causa del riscaldamento, anche di stufe e camini; aumenta nel caso di aerazione assente o insufficiente, di correnti ascensionali all’interno di canne fumarie, di sistemi di aspirazione in bagno e in cucina.
“Aspirato” dall’edificio, si infiltra attraverso le fessure – anche microscopiche – presenti nei pavimenti e nei muri, le giunzioni tra pavimenti e pareti. Inoltre, qualsiasi parte dell’edificio penetri nel terreno, costituisce un potenziale punto d’infiltrazione: le condotte dell’acqua e del gas, le condotte della fognatura, serbatoi interrati per la raccolta dell’acqua piovana, le condutture di piccolo diametro dei cavi elettrici. Lo stesso scavo delle fondamenta può cambiare completamente la situazione nel sottosuolo ed aumentare il rischio radioattivo.
Una volta nell’edificio, può rimanervi “imprigionato” a causa di finestre e porte a tenuta stagna, pareti non traspiranti, mancanza di aerazione naturale.
Come si elimina
Una volta accertata la presenza di Radon, si può diminuirne la pericolosità con una serie di azioni di rimedio: depressurizzazione del terreno, aerazione degli ambienti, aspirazione dell’aria interna specialmente in cantina, pressurizzazione dell’edificio, ventilazione forzata del vespaio, impermeabilizzazione del pavimento, sigillatura di crepe e fessure, isolamento di porte comunicanti con le cantine.
Interventi di mitigazione del radon negli edifici esistenti


Riassumiamo le tecniche per la mitigazione del gas radono nelle abitazioni esistenti.
1) Sigillatura delle canalizzazioni verticali, crepe, giunti, impianti; pavimentazione delle cantine e/o impermeabilizzazione della pavimentazione esistente.
2) Ventilazione naturale o forzata del vespaio.
3) Ventilazione delle cantine e dei locali interrati non occupati.
4) Estrazione dell'aria dall'intercapedine sotto il pavimento.
5) Depressurizzazione del suolo mediante pozzetti radon collocati sotto l'edificio.
6) Depressurizzazione del suolo mediante pozzetti radon collocati esternamente all'edificio.
7) Ventilazione delle condutture di drenaggio.
8) Pressurizzazione del suolo sotto l'edificio.
9) Pressurizzazione dell'intero edificio.
10) Ventilazione naturale o forzata degli ambienti interni.
11) Ventilazione forzata degli ambienti interni con l'impiego di sistemi di climatizzazione e recupero del calore.

Ogni intervento andrà poi valutato con un tecnico di fiducia, analizzando non solo i vantaggi ma anche le possibili problematiche che potrebbe comportare. Una fra queste ad esempio è che alcuni interventi potrebbero causare dispersioni energetiche maggiori per l'edificio.
Quindi bisogna sempre capire quali sono le priorità e le soluzioni migliori.






giovedì 2 marzo 2017

DISPOSIZIONI PER ACCENSIONE FUOCHI ALL'APERTO


 Vi elenco le  disposizioni in materia di combustione che consentono l' accensione di fuochi all'aperto realizzati con residui vegetali agricoli o forestali, scarti di potatura dei vigneti, residui della manutenzione dei boschi;
- piccoli cumuli non superiori a 3 metri cubi di materiale,  alla condizione che le combustioni di tale materiale non siano più di due nel periodo che intercorre dal 15 ottobre al 15 aprile di ogni anno e che avvengano nelle zone impervie o non raggiungibili dalla viabilità ordinaria
- la facoltà di combustione è solo a favore del proprietario o conduttore del fondo agricolo;
- l’interessato dovrà assistere alla combustione fino a quando il fuoco si sarà spento e la combustione dovrà avvenire a una distanza non inferiore ai 100 metri da qualsiasi materiale infiammabile, bosco e abitazione;
 - l’interessato (così come previsto dalla disposizione regionale) dovrà dare comunicazione della volontà di bruciare tali residui al Comune con apposito modulo  almeno 24 ore prima dell’intervento; - inoltre l’interessato dovrà verificare le condizioni meteorologiche attraverso il collegamento al sito di Arpa (la combustione potrà avvenire solo nei giorni di alta pressione e non nei giorni di vento);
 - il Comune ha l’onere di controllare e di trasmettere la documentazione agli uffici dell’Arpa;
- ogni violazione in merito alla bruciatura di questi materiali è sanzionata con una multa.